La chirurgia estetica del seno è soggetta ai rischi e complicanze della chirurgia in generale. Tali rischi sono l’infezione, il sieroma, l’ematoma e il ritardo della guarigione della ferita. L’intervento di mastoplastica additiva ha rischi e complicanze specifiche legate alle caratteristiche della procedura.

 

Difetti delle protesi mammarie

I difetti di fabbricazione delle protesi mammarie erano più ricorrenti tra il 1970 e il 1980. Tali modelli erano stati progettati con un guscio sottile e un gel a bassa coesività. Con l’invecchiamento della protess l’involucro esterno si deteriorava sino alla rottura. La conseguente fuoriuscita di silicone era però limitata dalla capsula periprotesica, prodotta dall’organismo in risposta alla protesi. La diffusione di una piccolissima quantità di silicone potenzialmente non polimerizzato è chiamata “silicone bleeding”. Oltre alla rilevazione microscopica di silicone in parti della capsula, le particelle di silicone possono in teoria raccogliersi anche in altre parti del corpo. Comunque non è mai stato provato alcun meccanismo di danno alla salute: il silicone elementare è presente in piccole quantità in ogni organismo vivente. Le protesi mammarie moderne sono molto più sicure in quanto il guscio è multistratto ed il gel di silicone interno è normalmente coesivo. Ciò ha praticamente portato alla scomparsa di questa complicanza. Esistono ancora protesi riempite con soluzione salina ma sono in quasi completo disuso in quanto quelle in silicone offrono un risultato molto migliore.

 

Contrattura capsulare

La contrattura capsulare (chiamato più comunemente “incapsulamento della protesi”) è la più comune complicanza associata alla mastoplastica additiva. Nel post operatorio attorno alla protesi si forma un sottile strato di tessuto connettivosi. Questo tessuto si forma normalmente entro il primo mese. Tale formazione costituisce la fisiologica risposta alla presenza di un corpo estraneo ma inerte. In situazioni ideali, la capsula periprotesica è molto sottile e non è palpabile. In alcuni casi la capsula può contrarsi e comprimere la protesi, provocando l’indurimento del seno. La contrattura capsulare può avvenire nell’immediato post operatorio o diversi anni dopo. La contrattura è una complicanza più comune nella chirurgia ricostruttiva del seno e meno frequente nella mastoplastica additiva. Gli studi a lungo termine hanno riscontrato che la contrattura capsulare si verifica nel 4-5% dei casi di mastoplastica additiva entro 10 anni dalla procedura, con un’incidenza pari al 10-15% dopo 20 anni e al 20-25% dopo 30 anni. La contrattura capsulare non è rischiosa per la salute ma si tratta dela sola reazione fisica ad un corpo estraneo con conseguenze estetica e di eventuale sensazione di disagio. Il massaggio post operatorio del seno – secondo le precise indicazioni del chirurgo – può ridurre il rischio d’ incapsulamento del seno.

 

Infezioni

Le infezione post operatorie possono essere trattate con antibiotici sistemici o antisettici locali. Per ridurre il rischio post matoplastica additiva viene attuata una profilassi antibiotica trans e post operatoria. Solo molto raramente può essere necessario la sostituire o rimuovere la protesi. Se la rimozione sarà necessaria verrano rimosse entrambe per evitare asimmetria mammaria e disagio psicologico.

 

Tumore della mammella

Non c’è nessun rapporto tra le protesi mammarie e il rischio di cancro. Mondialmente sono state effettuate diverse ricerche cliniche ed statistiche ed in nessun caso si è verificato un aumentato rischio di tumore in donne portatrici di protesi. Le protesi al seno possono invece interferire con lo screening mammografico indicato periodicamente alle donne. Nelle donne portatrici di protesi mammarie, sono frequentemente richiesti esami ecografici e possono essere necessari studi supplementari di risonanza magnetica (RM).